
Dopo mesi di prove, e amore incondizionato, sono finalmente pronto per recensire il penultimo nato di casa Raspberry ovvero Raspberry Pi 400.

Raspberry Pi 400, nome in codice Progetto Commodore 64 è la fusione fra un Raspberry Pi 4 Model B 4GB e la tastiera ufficiale della fondazione. Il Pi 400 non monta un Pi 4 classico bensì una scheda con gli stessi componenti ma di forma diversa. Anche il case della tastiera è leggermente più "alto" per far spazio alle porte e al dissipatore di calore.

Il risultato è una tastiera dal design gradevole che una volta collegata a mouse e monitor è un computer completo. Si raggiunge il top della pulizia sulla scrivania quando si collega un mouse senza filo (in quel caso solo due cavi escono dal case, alimentazione e HDMI).
Le caratteristiche hardware come anticipato sono molto simili a quelle di un Pi 4:
Differentemente dal Pi 4 il processore, vista l'elevata dissipazione e quindi le basse temperature, passa da 1.5 GHz a 1.8 GHz, con potenziale overclock fino a ben 2.2 GHz. Perdiamo invece:
Raspberry Pi 400 è venduto in due versioni: singolo e in kit. Il singolo si trova a 74,90 euro mentre il kit, al momento introvabile, costa 119 euro. Il kit contiene:
Ovviamente il tutto segue i colori scelti dalla fondazione, il bianco e il rosso (anche l'alimentatore è bianco). Visti il prezzo dei componenti singoli ho optato per il kit.
Lato software abbiamo come sempre l'ottimo Raspberry Pi OS molto semplice da usare anche per un neofita. Ho comprato la macchina per avere un backup in caso di didattica a distanza e mio figlio di 7 anni l'ha preferita di gran lunga al mio tablet. In precedenti esperienze con Raspberry Pi OS lamentavo macchinosità in alcune operazioni e la mancanza di un tool in grado di gestire la stampante. Le macchinosità restano (anche se un po' attenuate) ma almeno il supporto di stampa è completo e con tool preinstallato. Non sono però riuscito a configurare con il tool la mia stampante Wifi (ho risolto collegandomi alla porta 631 via browser). Unico aspetto che secondo me resta da limare è la gestione del nuovo software, manca un tool in stile Ubuntu/Manjaro, "Aggiungi/rimuovi software" (installato di default) ricalca synaptic che ha fatto un po' il suo tempo e non è così immediato (sia nel fornire risultati che in fatto di semplicità).
Inutile girarci intorno l'oggetto è una bomba, non si sperimentano mai rallentamenti di sorta nanche con applicazioni non preistallate. Chromium è quello che mi ha stupito di più ha buoni plugin preistallati ed è ottizzato molto bene, peccato non supporti più la sincronizzazione dell'account Google.
Da quando è uscito Raspberry Pi 4 uno dei punti dolenti segnalati dai più è l'elevata temperatura raggiunta dalla macchina, tanto da "costringere" la fondazione a rilasciare una ventolina, programmabile via GPIO, adattabile al case ufficiale. In questo momento scrivo appoggiandomi al mio amato Raspberry Pi 4 via VNC e, complice anche la temperatura esterna piuttosto alta, la temperatura si attesta sui 70/75 gradi. La schedina si scalda abbastanza ma non raggiunge mai la temperatura di attenzione di 90 gradi (la quale farebbe dimininuire il clock al processore) ne tantomeno quella di allerta (che spegnerebbe tutto), infatti ho configurato la mia ventola per partire sopra gli 80 gradi. Invece la nostra piccola tastiera monta un dissipatore di calore passivo gigante (vedi immagine), che punta direttamente verso le bocchette di areazione centrali, facendo si che non si superi quasi mai la temperatura di 45/50 gradi, anzi in pieno inverno si attesa sui 25. Così facendo la temperatura è ottima e si evitano fastidiose, rumorose e sopratutto fragili ventoline.

Ci sono alcuni punti negativi:
L'oggetto in pieno stile nostalgia piace molto a noi poveri nerd nati negli anni 70/80 ma anche ai bambini (il bambino di cui sopra non perde occasione per usarlo). Sul lavoro hardware e sull'ottimizzazione siamo al top, lato software c'ancora qualcosa da limare.
Voto 9/10